Lo spagnolo ha vinto il GP di Singapore davanti alle Red Bull di Vettel e Webber, che resta leader ma ora ha il ferrarista vicinissimo a 4 GP dalla fine. Hamilton ritirato, Massa chiude 10°
MARINA BAY (Singapore), 26 settembre 2010 - Dopo il delirio di Monza, ecco il trionfo di Singapore: Fernando Alonso non si vuole più fermare, il sogno iridato della Ferrari adesso è lì, a 11 punticini che separano il campione spagnolo da Mark Webber, oggi solo terzo dietro al suo compagno di Red Bull, Sebastian Vettel. E’ davvero magica questa notte in cui il Cavallino ha fatto un altro importante passo in avanti, approfittando pure di un nuovo sciagurato zero in classifica di Lewis Hamilton.
Sorpasso contestato — L’inglese, come a Monza con Massa, ha cercato al 36° giro un altro sorpasso difficile, stavolta contro Webber, e ha pagato un prezzo altissimo nella collisione che ne è seguita. I commissari non hanno deciso sanzioni ma a guardare la manovra non si può non rilevare come l’australiano della Red Bull non abbia fatto niente per evitare il contatto con la McLaren. Gli è andata di lusso, come tutta la stagione del resto: la testa della classifica mantenuta, per lui è un’ottima notizia.
Trascinatore — Ma per la Ferrari un drive through a Webber sarebbe stata troppa grazia. Giusto accontentarsi di un trionfo che potrebbe pesare come un macigno nell’economia di questa stagione. Onore a Fernando Alonso, che ha guidato splendidamente tutto il fine settimana costruendo questa vittoria fin dal venerdì. La pole di ieri il secondo capolavoro, il successo di oggi, in testa dal primo all’ultimo giro tra le insidiose stradine di Marina Bay, la risposta alle tante, troppe critiche fin qui ricevute. Errori ne ha commessi Fernando, ma se la Ferrari può giocarsi questo campionato il merito è indiscutibilmente suo, sempre trascinatore della squadra e ora martello quando serve: 3 vittorie nelle ultime 5 gare parlano per tutte per lui.
Kovalainen pompiere — E pure per i meccanici della rossa, impeccabili anche oggi nel momento chiave del pit stop del 29° giro. Alonso e Vettel sono rientrati insieme e le tute rosse hanno rispedito la F10 in pista a velocità supersonica. Era quello che serviva per continuare a gestire il GP davanti a tutti: troppo ghiotta l’occasione per lo spagnolo, che non si è fatto pregare e ha vinto. Per il resto è stata una gara in cui le emozioni sono arrivate dalla Safety car per alcuni incidenti, dai sorpassi di Robert Kubica nel finale e dalla Lotus di Kovalainen in fiamme all’ultimo giro: il finlandese incredibilmente non è rientrato ai box e ha parcheggiato proprio al lato del rettilineo d’arrivo improvvisandosi “pompiere” dopo essersi fatto passare un estintore.
Guerra red bull — La McLaren col quarto posto di Button è la grande sconfitta. Ma anche la Red Bull non ride: questa era una pista molto favorevole per le vetture di Newey e ancora una volta è stato Vettel e non il capoclassifica Webber a prendere più punti. Non solo: nel momento della sosta di Alonso sarebbe stato forse più produttivo lasciare Vettel fuori per provare a prendere vantaggio per superare la Ferrari. Non è stato fatto. Non c’è la controprova che sarebbe stata la mossa corretta, ma un fatto è certo: questa guerra tra Vettel e Webber sta realmente facendo il gioco della Ferrari, che ha pure preso un punticino con Felipe Massa, 10°. Dalla notte di Singapore si passa ora all’alba di Suzuka: un finale di campionato imperdibile.
Giusto Ferronato
-gazzetta.it-
